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Elso Simone Serpentini -
Loris Di Giovanni "Gli Illuminati. Un filo rosso tra la Baviera e
l'Abruzzo, Artemia Nova Editrice, 2020, pp.536,
Euro 28.00
Un filo rosso
rosso lega la Baviera e l'Abruzzo e il gomitolo da cui si svolge è quello,
enigmatico e intricato, dell'Ordine degli Illuminati. Tre personaggi
incrociarono le loro esistenze nella seconda metà del Settecento e nei primi
dell'Ottocento, in una fase cruciale della storia delle evoluzioni e delle
rivoluzioni dell'assetto politico europeo e nel processo di elaborazione di una
nuova concezione dello Stato e del suo rapporto con sudditi diventati cittadini.
Erano due abruzzesi e un danese, di differente età e di diverse generazioni,
accomunati dall'idea ferma della necessità del miglioramento degli uomini quali
animali sociali, membri di una comunità vivente universale.
I
due abruzzesi erano Melchiorre Delfico (1744-1835), teramano, Costanzo Di
Costanzo (1755-1810), aquilano; il danese era Friederich Münter (1761-1830),
nativo di Gotha. Quest'ultimo era dei tre il più giovane e costituì il terzo
vertice di un triangolo assolutamente particolare, essendo senza ipotenusa, di
fatto un triangolo a tre vertici e due lati, mancando un collegamento diretto
tra due dei vertici, Delfico e Di Costanzo. Tutti e tre frequentarono logge
massoniche e cenacoli latomici. Di Costanzo fu degli Illuminati il più
efficiente “agente reclutatore” nell'area tedesca. Münter effettuò un viaggio in
Italia come agente segreto dello stesso Ordine, con il compito di diffondere l'Illuminatismo
nella penisola italiana, a Roma, nel cuore stesso della Cristianità, e nel Regno
di Napoli, infiltrando la libera muratoria partenopea, come Di Costanzo e altri
“reclutatori” avevano fatto in Germania. I due si incontrarono a Roma,
segretamente, e poi continuarono a scambiarsi informazioni sugli sviluppi dell'Illuminatismo
italiano. Delfico incontrò Münter e tenne poi una lunga corrispondenza
epistolare con lui, anche quando il danese diventò vescovo di Copenaghen.
Somiglianze e
dissomiglianze, coincidenze reali o mancate, riguardarono anche la fine della
loro vita.
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